L’OFFICINA DELLA SCULTURA. GLI ATELIER NASCOSTI
II EDIZIONE
7 - 31 OTTOBRE 2019
Entrare, conoscere l’atelier di un artista, capire il mestiere dell’arte, vedere da vicino spazi avendo il privilegio di visitare luoghi di norma riservati ed esclusi al pubblico, laboratori dove le idee hanno preso forma, poter sentire e toccare le materie, gli strumenti; questi sono gli intenti di L’Officina della Scultura, un progetto alla sua seconda edizione, ideato e promosso da
Associazione Piero Cattaneo di Bergamo.
Gli studi degli scultori sono i più restii ad aprirsi al pubblico a causa della loro stessa natura: questi “laboratori-officine” sono spazi incantati in cui si formano innovative indagini linguistiche e si sperimentano nuovi materiali, insolite contaminazioni. Sono luoghi che racchiudono e conservano in nuce le tracce della poetica scultorea. Questi luoghi della nostra storia devono poter essere resi accessibili alla collettività proprio per il loro valore culturale intrinseco.
Le attività del progetto sono GRATUITE ma con PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA chiamando il numero 3332698886
Il progetto in sintesi
Il progetto L’Officina della Scultura prevede il collegamento di 3 comuni della Lombardia – Bergamo, Milano e Arcore (MB) - con l’apertura dal 7 al 31 ottobre 2019, di tre distinti luoghi dell’arte:
- a Bergamo la casa-studio di Piero Cattaneo (Bergamo 1929-2003);
- a Milano lo studio di Kengiro Azuma (Yamagata 1926 – Milano 2016) e
- ad Arcore, nella provincia di Monza – Brianza, la casa – archivio di Nanni Valentini (Sant’Angelo in Vado, Pesaro 1932 – Vimercate, Monza-Brianza 1985).
Questa è la II edizione di una manifestazione che intende ampliarsi sul territorio regionale attraverso una sorta di mappatura puntuale di questi “archivi segreti”, tramite la creazione di una rete sistematica che consenta di metterli in connessione tra loro, di riconoscerli, valorizzarli e di renderli visitabili. Le visite guidate (per scuole e adulti) vengono corredate da specifici laboratori didattici rivolti alle scolaresche, al fine di introdurre i visitatori in questo mondo che richiede e sollecita più di altri una partecipazione fisica.
I laboratori didattici e visite guidate gratuite
Il progetto L’Officina della Scultura permette al pubblico, scolastico e non, di vivere la straordinaria esperienza di conoscere tre grandi scultori del Novecento entrando nel loro mondo. Visitare l’atelier di un artista significa entrare nel luogo fisico, psicologico e affettivo in cui l’opera d’arte prende forma, avvicinandosi al suo universo creativo in modo diretto, non solo per osservare ma anche per vivere e comprendere il significato del fatto artistico.
ESPERIENZE LABORATORIALI
Imprimere - riflettere
“Con le mie opere credo di aver dato testimonianza del mio tempo nella mia vita”, quest’affermazione indica la qualità umana con cui Piero Cattaneo ha pensato la scultura fin dagli esordi della sua ricerca. Creatore di mondi e architetture fantastiche tutte da toccare, ha saputo unire l’universo del quotidiano con la materia bronzea fondendo pezzi unici che raccontano una storia e che riflettono le dinamiche del suo vivere, dalle tracce degli strumenti di lavoro da scultore agli oggetti di famiglia, compresi i giocattoli dei suoi figli.
Nel seguito della sua ricerca il bronzo entra in dialogo con l’acciaio inox, la cui capacità riflettente creare una sorta di passaggio ideale verso un’altra dimensione, intangibile ma visibile e decifrabile.
Sulle tracce di quest’esperienza artistica sfaccettata, i partecipanti sono invitati a scegliere uno o più oggetti per i quali avvertano un particolare legame emotivo. Gli oggetti prescelti diverranno veri e propri strumenti per la creazione di opere scultoree: la loro forma, gli angoli e i dettagli più intricati potranno essere impressi ed utilizzati a discrezione per incidere e disegnare forme sulla materia con la finalità d’ideare inedite superfici.
Una vera e propria immersione che sconfinerà tra realtà e fantasia lasciando che l’espressione del sé si concretizzi in segni e significati tridimensionali.
La forma interiore
“Abbiamo l’occhio per vedere la luce, abbiamo l’orecchio per sentire il suono, abbiamo il cuore per sentire il tempo, sento la voce della stella, sento la voce dell’universo, sento la voce del nulla” (Kengiro Azuma).
Una tensione plastica tutta giocata sugli opposti, liscio e ruvido, pieno e vuoto, lucido e opaco, che si fa specchio della nostra vita nel suo succedersi di elementi contrapposti - l’uomo e la donna, la guerra e la pace, il grande e il piccolo, l’amore e l’odio, il giorno e la notte -.
Un dinamico equilibrio di realtà complementari poiché nulla può esistere senza il suo opposto.
Kengiro Azuma ha orientato così la sua indagine artistica sviluppando i concetti di finito e infinito, di materico e spirituale, caricando di valore e significato quello che definiamo come vuoto. Soffermandosi su questo aspetto i partecipanti al laboratorio lavoreranno traendo ispirazione da un piccolo nucleo di opere modellate dall’artista negli anni Sessanta e dedicate al mondo animale. Di ogni soggetto viene richiesto di restituirne la sua “forma funzionale, la forma adatta alla sua vita, la forma pura che è dentro e non si vede”.
Nascerà così un personale “bestiario” per dare una nuova e inaspettata vita alla materia, tra aspetto esteriore e interiorità.
Le verità della terra
“Il mio è fare, un fare primitivo, arcaico: è forse una pittura in rilievo dove la tavolozza è ottenuta dalle terre e l’immagine dai segni” così Nanni Valentini definisce, in un’intervista del 1984, la propria ricerca artistica.
La lavorazione della terra con l’aggiunta di altri elementi, dagli ossidi metallici, come la ruggine, a quelli chimici, come la soda, dà vita ad un impasto animato da un’alchimia sorprendente di colori. I suoi ingobbi, “terra su terra”, si offrono in volumi magicamente iridescenti.
I laboratori, prendendo spunto da questa riflessione e dal procedimento tecnico dell’artista, si basano sulla lavorazione dell’argilla miscelata ad elementi naturali, terre e pigmenti, che ciascun partecipante, in base alla propria sensibilità, potrà predisporre dando vita a molteplici sfumature cromatiche.
Il composto d’argilla così ottenuto ricoprirà parzialmente forme concrete del nostro vivere: il Guscio, la Spirale, l’Ansa, l’Onda, l’Antro, la Bocca diventano nuovi contenitori su cui ciascuno incide i segni della propria esperienza come l’artista ha impresso nella materia le tracce del proprio vissuto.