Il Museo

La sezione di Medicina
La sezione di Fisica

Le tre sale della sezione di medicina, dedicate rispettivamente all’anatomico Antonio Scarpa (1752-1832), al patologo e chirurgo Luigi Porta (1800-1875) e all’istologo e patologo Camillo Golgi (1843-1926), illustrano strumenti, tecniche e scoperte di scienziati che, a partire dall’ultimo quarto del secolo XVIII, si dedicarono alla ricerca e all’insegnamento medico-biologico nell’ateneo pavese. Nella sala Scarpa sono esposti splendidi modelli in cera del corpo umano, preparati naturali, conservati a secco o in liquido, utilizzati da medici e chirurghi per l’insegnamento e lo studio dell’anatomia, diversi modelli di microscopi e antichi e preziosi strumenti chirurgici donati a Scarpa dall’imperatore Giuseppe II.
Nelle sale Porta e Golgi il percorso narrativo permette poi di seguire gli sviluppi della medicina nel corso del secolo XIX, con riferimento a tecniche diagnostiche, terapie e interventi operatori.
Degno di nota il materiale che testimonia le scoperte di Golgi, i suoi studi sulla cellula, sulla malaria e la tecnica istologica che gli permise di osservare la struttura della cellula nervosa, gettando le basi degli studi neuroanatomici. Per questa tecnica Golgi vinse, nel 1906, il premio Nobel per la medicina.
Gli strumenti della sezione di fisica risalgono a un periodo compreso tra l’ultimo quarto del XVIII e il primo quarto del XX secolo. La collezione si è sviluppata intorno all’antico laboratorio di Alessandro Volta (1745-1827), che divenne ben presto anche una sala da esposizione destinata ad impressionare i visitatori. Molti degli strumenti venivano utilizzati anche per affollate esperienze pubbliche, che si tenevano nel teatro fisico (oggi aula Volta).
Circa un terzo degli strumenti riguarda l’elettricità, gli altri rappresentano tutte le branche della fisica dell’epoca: termologia, ottica, acustica, magnetismo, pneumatica, pesi e misure.
Una seconda sala accoglie gli strumenti utilizzati dai successori di Volta e permette di osservare gli ambiti di ricerca e le attrezzature presenti in un gabinetto di fisica ottocentesco.
Lungo il percorso espositivo il pubblico può accedere con il proprio smartphone a contenuti multimediali che permettono di approfondire la conoscenza delle collezioni e di personalizzare la visita.


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