Milano, Mudec

Banksy

20 novembre 2018 - 4 aprile 2019

Gli street artists di oggi sono un fenomeno multiculturale mondiale: l'effetto primario della loro espressione è l'invenzione di una grafia nuova che prima non esisteva, amalgama di molte grafie, da quella araba, a quella occidentale e asiatica. Come gli street artists della sua generazione, Banksy accentua il contenuto dei messaggi politici e sociali in maniera esplicita e sposta radicalmente il messaggio dalla forma al contenuto. Nell'arte di Banksy troviamo elementi di riferimento anche lontani, come la propensione allo sberleffo di stampo dadaista, ma soprattutto alla fusione di linguaggio e immagine e un’attitudine all'azione tipiche dei situazionisti, che furono la molla e il riferimento destabilizzante durante le proteste del maggio francese del 1968. 

Le congetture sull’identità di Banksy sono molte e fantasiose: la sua figura è avvolta ancora oggi in un alone di mistero che, per scelta e per necessità, si autoalimenta e definisce i tratti di un mito dei nostri tempi.

Nei primi anni 2000 Banksy è a Londra e comincia a farsi conoscere. In breve i muri della città si animano con i suoi personaggi ironici, pungenti, provocatori, irriverenti. I suoi stencils, immediati e ricorrenti come manifesti pubblicitari, appaiono ovunque, colpiscono al cuore soprattutto le giovani generazioni. La sua arte si manifesta come un’esplicita aspra provocazione nei confronti dell’arroganza dell'establishment e del potere, del conformismo, della guerra, del consumismo. Il suo lavoro rappresenta ormai un segno distintivo della città di Londra. 


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