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È la natura nella sua complessa varietà a costituire il cuore della mostra; un’esposizione realizzata in occasione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Il progetto espositivo è curato da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con le scenografie di Margherita Palli. Il fulcro della mostra è la ricostruzione, nella Sala delle Cariatidi, di uno dei più singolari complessi figurativi del Seicento in Italia, il Ciclo di Orfeo, che fa parte delle Raccolte Civiche del Comune di Milano ed è composto di 23 tele che raffigurano più di 200 differenti animali a grandezza naturale che si rincorrono in un panorama fluido. Un unicum nella produzione figurativa italiana, sia per le dimensioni che per la quantità di specie animali e vegetali raffigurate. La natura, potrà essere ammirata non solo attraverso la raffigurazione artistica, ma anche tramite l’osservazione diretta di oltre 160 esemplari di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e invertebrati provenienti dal Museo di Storia Naturale, dall’Acquario di Milano e dal MUSE di Trento. I visitatori infatti potranno riconoscere gli stessi animali che animano le tele del Ciclo di Orfeo camminando tra gli esemplari esposti.
All’ingresso della mostra, camminando in una “foresta” di lettere illuminate, lo spettatore potrà ascoltare suoni ed echi della natura reale. La mostra, è introdotta da un prologo che presenta ai visitatori un famoso codice tardogotico lombardo, l’Historia plantarum della Biblioteca Casanatense di Roma, ricco di centinaia di illustrazioni tratte dal mondo delle piante e degli animali. Una pagina del codice, con l’immagine di un gatto, è messa in dialogo con un disegno di Leonardo da Vinci della Biblioteca Ambrosiana.
Un nuovo raffronto è al centro di un’altra sala, dove la Canestra di frutta del Caravaggio è affiancata al Piatto metallico con pesche di Giovanni Ambrogio Figino: due primizie della natura morta occidentale, realizzate, sullo scorcio del Cinquecento, in uno stretto giro d’anni da due pittori lombardi.