EDVARD MUNCH TORNA A MILANO DOPO 40 ANNI, CON UNA GRANDE RETROSPETTIVA
100 opere prestate eccezionalmente dal Munch Museum di Oslo per la più importante mostra dedicata al genio di Edvard Munch.
Palazzo
Reale e Arthemisia rendono omaggio a uno dei più importanti artisti del
Novecento, che ha saputo interpretare il tormento e l’inquietudine
dell’essere umano. L’ampia retrospettiva racconterà l’intero percorso
umano e artistico di Munch, esponendo opere tra le più note e iconiche
della storia dell’arte.
MEMORIE DALL’INVISIBILE
“Non dipingo ciò che vedo, ma ciò che ho visto” (E. Munch, Taccuini, 1928)
Fin dai primi anni di attività pittorica, Edvard Munch indaga il rapporto tra il mondo visibile, la percezione e la libertà creativa di un artista. Staccandosi dalla lezione impressionista, Munch travalica il momentaneo e il particolare puntando dritto all’eterno e all’universale: le sue tele non sono mimesi del reale ma echi di esperienze, ricordi che risuonano e che, con il filtro della memoria, acquistano intensità e diventano archetipi di stati d’animo, che tutti possono comprendere e sentire, a prescindere dall’averli o meno
sperimentati. Non a caso, Munch è considerato il padre dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento.
Le opere di Munch sanno parlare dell’umanità, delle sue fragilità, angosce, speranze, ma anche dell’universo: osservarle è come ricordare, anche esperienze mai vissute direttamente. Percepire questi “ricordi invisibili” ci fa conoscere emozioni universali e ci fa capire come siamo tutti interconnessi, e quindi mai veramente soli.
INFO E PRENOTAZIONI
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